30+7 anni del Servizio Glaciologico Lombardo

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30+7 anni del Servizio Glaciologico Lombardo

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Socio ormai da 16 anni e co autore dell'articolo uscito sulla pagina Facebook del Servizio Glaciologico Lombardo per festeggiare il trentesimo dell'associazione, riporto qui di seguito quanto scritto qualche giorno fa...........( link all'originale su Fb )

Trenta anni fa, il 17 febbraio 1992 i nostri “padri costituenti”, un manipolo ristretto di uomini e donne innamorati di montagna, scienza e ghiacciai diedero ufficialmente il via ad un viaggio che continua ancor oggi.
L’avventura in realtà ebbe inizio già sette anni prima, quando, con poche risorse e ancor meno mezzi, il primo embrione del futuro Servizio Glaciologico Lombardo, armato di fotocamera reflex analogica e bindella iniziò la completa rivisitazione sul terreno del glacialismo lombardo. Frutto di tale lavoro, l’ormai introvabile volume “Ghiacciai in Lombardia”, vera e propria pietra miliare del glacialismo lombardo ed una delle prime pubblicazioni glaciologiche di rigore scientifico ma al contempo destinata al grande pubblico.
Da allora il nucleo iniziale non si è mai chiuso in sé stesso, ha saputo evolversi ed espandersi; già a metà degli anni ‘90 sono stati organizzati i primi corsi per operatori glaciologici, vitali per il reclutamento delle nuove leve. Di pari passo si comprese, in tempi non sospetti, l’assoluta necessità della divulgazione dei dati e della cultura glaciologica e meteo-climatica come strumento centrale di comunicazione degli effetti della crisi climatica. Per questo, l’associazione diede vita alla rivista di glaciologia “Terra Glaciālis”, che per 14 anni, in larga parte pre-web, ha raccontato le vicende glaciologiche lombarde, alpine e non solo.
Il “mandato” della divulgazione, centrale nell’attività dell’associazione, ha portato anche alla realizzazione già nel 1992 del Sentiero Glaciologico Vittorio Sella al Ventina in Valmalenco, primo esempio di sentiero tematico di questo tipo in Italia, seguito nel 1996 dal Sentiero Luigi Marson al Fellaria.
Il nuovo millennio poi, ha portato in dote l’arrivo di un gruppo di giovani con nuove competenze ed idee, che hanno permesso di espandere ed aggiornare progressivamente le tradizionali tecniche di monitoraggio con l’introduzione di strumentazione geodetica e digitale (es. Radar, GPS differenziale, Droni, fotocamere time-lapse). L’adozione di tali metodologie ha permesso nel tempo una collaborazione sempre più stretta sia con le istituzioni nazionali come il Comitato Glaciologico Italiano, che internazionali come il World Glacier Monitoring Service di Zurigo.
A 20 anni dal primo catasto, ha fatto seguito nel 2012 “I ghiacciai della Lombardia – evoluzione e attualità”, fondamentale per fare i conti con quello che restava dei nostri ghiacciai dopo due decenni di drammatica de-glaciazione. Dal 2018 la ricerca si è spinta addirittura al di là dell’oceano ed è approdata sulle Ande Boliviane. Qui, una nuova generazione di operatori glaciologici locali è stata formata con l’intento di dar continuità, in situ, ai monitoraggi sui ghiacciai.
Negli anni, è aumentato in modo significativo il nostro impegno nella divulgazione presso scuole ed enti di vario genere; si cerca in questi contesti di far comprendere come la crisi dei ghiacciai sia la conseguenza delle emissioni antropiche di gas climalteranti e che, proprio per questo, è possibile sia salvare una parte dei ghiacciai, che alleviare le problematiche delle generazioni future con una rapida e decisa decarbonizzazione.
A tal proposito, dallo scorso anno abbiamo avviato un progetto di monitoraggio non più solo dei ghiacciai, ma anche degli impatti sul clima delle nostre stesse attività di ricerca, monitoraggio e divulgazione. L’obiettivo è quello di quantificare, ottimizzare e ridurre tali impatti e compensare costantemente la nostra impronta carbonica sul pianeta.
Il nostro futuro è il viaggio che prosegue, che si adatta alle condizioni, che con tutta probabilità vedrà sparire nei prossimi decenni molti altri ghiacciai, l’oggetto delle nostre attenzioni. Il nostro regalo per le generazioni future sarà il lascito di quante più possibili testimonianze di un mondo affascinate, complesso e purtroppo anche molto delicato, nella speranza che il lavoro di sensibilizzazione svolto in 30 anni, possa dare un contributo, seppur minimo, per aiutare la nostra civiltà a cambiare velocemente rotta. I ghiacciai sono i termometri del pianeta; salvarli stabilizzando il clima, non servirà solo per continuare a vedere un po’ di bianco sulle nostre montagne, ma significherà anche salvare la civiltà umana per come la conosciamo oggi sul nostro pianeta.
Un grazie a tutte le centinaia di operatori volontari che, a vario titolo, hanno dato in questi decenni il loro fondamentale contributo alla nostra associazione.
Nell'immagine, il ghiacciaio di Vazzeda ai tempi della fondazione di SGL ed oggi, 30 anni dopo. Il Vazzeda è un ghiacciaio speciale per SGL, la nivo-glaciologia, una delle attività pionieristiche in ambito nazionale dell'associazione, ha preso il via proprio lassù nel 1994 grazie all'instancabile lavoro di Mario Butti. Errata Corrige, la foto del 2021 è di Valeria Cipriani




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